Ricercatori della Facoltà di Scienze della Università di Oporto in Portogallo hanno pubblicato sulla rivista “Molecular Nutrition & Food Research” i risultati del loro studio riguardante le proprietà benefiche dell’olio di oliva nel proteggere il sistema cardiovascolare da infarto e ictus. Hanno infatti individuato nell’antiossidante denominato “EDA-DHPEA” la funzione di proteggere i globuli rossi dagli attacchi degli agenti ossidanti come radicali liberi e colesterolo. Nello studio pubblicato dai ricercatori sono stati messi a confronto gli effetti di quattro polifenoli su cellule sottoposte a stress ossidativo per mezzo di un composto chimico che genera radicali liberi.
L’antiossidante “EDA-DHPEA” è risultato il più efficace tra gli antiossidanti messi a confronto e ha protetto i globuli rossi anche a bassi livelli di concentrazione. Questa interessante scoperta ha confermato il benefico influsso dell’olio d’oliva sulla salute, proprio grazie all’antiossidante “EDA-DHPEA” in esso contenuto, sottolineando come l’olio di oliva sembri contenere livelli più elevati di questo componente rispetto ad altri oli.Una ricerca del Monell Center Senses Center di Philadelphia e della Northwestern University di Chicago (USA), ha dimostrato che l’olio extra vergine d’oliva ha una qualità salutare in più oltre a quelle già note:aiuta a prevenire i disturbi di una terribile malattia degenerativa come il “morbo di Alzheimer”.
Questo tipo di demenza, che in Italia fa soffrire 800mila persone più i loro familiari è causata, secondo gli scienziati statunitensi, dalla presenza di proteine neurotossiche chiamate ADDL, le quali danneggiano e riducono la comunicazione tra le cellule del nostro cervello, i neuroni, distruggendoli progressivamente. La ricerca individua nell’oleocantale, un composto dell’olio extra vergine d’oliva, non solo ha la capacità di preservare le cellule nervose dalla naturale usura legata all’avanzare dell’età, ma anche quella di modificare dimensioni e struttura delle cellule neurotossiche, impedendo loro di penetrare nelle cellule nervose e di ostruire le loro comunicazioni continue.Contrariamente alle tipiche indicazioni dietetiche consigliate ai pazienti effetti da diabete di tipo II, che prevedono un aumento dell’apporto di carboidrati complessi e di fibre e una diminuzione dei grassi, recenti studi hanno evidenziato un possibile effetto favorevole sulla glicemia di una dieta a più elevato contenuto di grassi totali, grazie ad un aumento degli acidi grassi monoinsaturi e da una contemporanea riduzione degli acidi grassi saturi: queste caratteristiche sono tipiche della dieta mediterranea, all’interno della quale l’olio di oliva rappresenta la fonte principale dei grassi alimentari.
Per queste ragioni l’olio extra vergine di oliva, estremamente ricco di acidi grassi monoinsaturi, può avere effetti benefici per il trattamento dell’insulinoresistenza, generalmente associata ad obesità addominale.Il biologo statunitense Gary Beauchamp, analizzando l’olio extra vergine d’oliva, ha rinvenuto al suo interno la presenza di un agente chimico che agisce come l’ibuprofen. Beauchamp e il suo team hanno ribattezzato la sostanza “oleocanthal” e hanno scoperto che, seppure essa abbia una chimica diversa, i suoi effetti sono simili a quelli del componente anti-infiammatorio non-steroidale dei farmaci contro il dolore.
Tale scoperta giustifica ancora di più il ruolo salutistico dell’olio extra vergine di oliva, in quanto molti ricercatori ritengono che l’infiammazione giochi un ruolo importante in una vasta gamma di malattie croniche come l’ictus, l’infarto e il cancro al seno e ai polmoni.Ricercatori italiani dell’Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma, dopo uno studio durato più di 30 anni, sono arrivati alla conclusione che alla base della dermatite seborroica ci sarebbe un deficit ematico di sostante antiossidanti e di acidi grassi polinsaturi.
Tale studio, riconosciuto dal Ministero della Sanità, pone quindi l’olio extra vergine di oliva come uno degli elementi più utili per un trattamento combinato dietetico, farmacologico e cosmetico per curare questa malattia cutanea di diffusa incidenza.